martedì 30 ottobre 2007

Identità pubblicitaria

Vorrei riflettere con voi su alcune considerazioni....


Quello che oggi mi sembra sia sempre più evidente è il tentativo di rendere spettacolo anche ciò che non lo è. Qualsiasi cosa assume credibilità in funzione della sua capacità di essere resa spettacolo, spot, pubblicità. E questo ci solleva dalla "fatica" o dalla responsabilità di immaginare il mondo, rendendoci schiavi, più o meno consapevoli, del pensiero e del desiderio "collettivo".


Siamo noi che costruiamo una messa in scena virtuale, ma quando ci immergiamo in essa crediamo sia vera. Molto spesso ci sentiamo "personaggi" non se parliamo con il compagno di università o il vicino di casa, ma solo se andiamo in tv, sul giornale o su un blog famoso...


La caratteristica che ci rende più importanti è, paradossalmente, anche quella che ci rende più inconsapevoli: la pubblicità. Perchè ormai la maggioranza vive come sul set di un grande "evento globale". Sarà lo spot di noi stessi a renderci migliori o la nostra capacità di evitarlo?

7 commenti:

Paola ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Paola ha detto...

"Molto spesso ci sentiamo "personaggi" non se parliamo con il compagno di università o il vicino di casa, ma solo se andiamo in tv, sul giornale o su un blog famoso..." ed è proprio qui che sbagliamo! E' nato sul web già da qualche anno , ma è ovviamente più sviluppato all'estero che in Italia, il buzz marketing , cioè il marketing della chiacchera, basato su strategie virali... sul passaparola, insomma. Ed è una strategia affermata, guardate ad esempio Buzz Paradise http://www.buzzparadise.com/index.php3?lang=it o Ninja Marketing http://www.ninjamarketing.it/.
Quindi è vero ciò che dice Mara: viviamo come sul set di un evento globale, dove siamo noi a poter imporre "la moda", a determinare i successo di un prodotto o di un servizio.
Ciò che noi comunicatori possiamo (e dobbiamo) fare è mantenere un occhio critico e analitico sul fenomeno, mentre ci caliamo al suo interno per comprenderlo, analizzarlo, studiarlo, sperimentarlo.

Anonimo ha detto...

"Molto spesso ci sentiamo "personaggi" non se parliamo con il compagno di università o il vicino di casa, ma solo se andiamo in tv, sul giornale o su un blog famoso..."

uhmmm mi sono perso... : (

diciamo che Pirandellianamente siamo tutti dei personaggi (o meglio delle maschere) quando interagiamo con gli altri. Naturale che venga esaltato all'ennesima potenza quando si cerca visibilità.
Non ho capito questi due siti http://www.buzzparadise.com/index.php3?lang=it
e http://www.ninjamarketing.it/ cosa siano e che cosa si propongano...

mara ha detto...

Ecco alcuni spot sull'identità più o meno pubblicitaria...compriamo un prodotto o un servizio per la qualità che ci offre o per quello che "pensiamo" ci possa far sentire? (immaginario collettivo)

http://youtube.com/watch?v=v3dVN1J7Sa4

http://youtube.com/watch?v=q8u2huJgqlY

http://youtube.com/watch?v=EwL0G9wK8j4

http://youtube.com/watch?v=WRMl1SHkHrA

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
carlo ha detto...

Paola ha segnalato due siti di comunicatori; sarebbe utile capire cosa fanno (tra le cose che fanno i ninja: proporre larketing su second life, cosa oggi usuale). Ce ne vuole parlare?
Mara ha rafforzato le sue idee con tre video. Il primo (cocacola) è strano; da una parte conferma, dall'altra mostra il protagonista imbarazzato. Perché? Gli altri tre sono diversi e non vedo bene il nesso; ne discuteremo in classe. Come entrare nel mondo della comunicazione pubblicitaria (chi lo vuol fare) con occhio critico + creativo? Domanda da 100 punti.
P.S. Chi di voi ha fatto una pagina di del.icio.us?


Carlo

Anonimo ha detto...

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