Vorrei riflettere con voi su alcune considerazioni....
Quello che oggi mi sembra sia sempre più evidente è il tentativo di rendere spettacolo anche ciò che non lo è. Qualsiasi cosa assume credibilità in funzione della sua capacità di essere resa spettacolo, spot, pubblicità. E questo ci solleva dalla "fatica" o dalla responsabilità di immaginare il mondo, rendendoci schiavi, più o meno consapevoli, del pensiero e del desiderio "collettivo".
Siamo noi che costruiamo una messa in scena virtuale, ma quando ci immergiamo in essa crediamo sia vera. Molto spesso ci sentiamo "personaggi" non se parliamo con il compagno di università o il vicino di casa, ma solo se andiamo in tv, sul giornale o su un blog famoso...
La caratteristica che ci rende più importanti è, paradossalmente, anche quella che ci rende più inconsapevoli: la pubblicità. Perchè ormai la maggioranza vive come sul set di un grande "evento globale". Sarà lo spot di noi stessi a renderci migliori o la nostra capacità di evitarlo?